Questa è la storia di una
collaborazione scontata. Già, proprio così, difatti l'USMAT nostro
sponsor tecnico come già sapete, dopo aver rinnovato il Consiglio
Direttivo per l'anno 2019, ha iniziato la stagione entrante con
l'organizzazione del pranzo sociale, momento che ha sancito l'inizio
ufficiale della collaborazione a doppio filo tra il team stesso e la
chiocciolina in viaggio che
curerà, per loro, il settore viaggi. Ma andiamo con ordine.
Oltre agli impegni molto
interessanti che l'USMAT si è prefisso per il 2019 che troverete
ampiamente descritti andando direttamente sul loro sito o cliccando
sulla loro icona presente nel nostro, c'è anche la volontà di
riprendere uno dei primi progetti che lo vedeva impegnato nel momento
della sua nascita, ovvero i viaggi. Cogliendo l'occasione della
nostra presenza nel suo interno, ha quindi ripreso l'argomento
affidando a noi il compito di svilupparlo.
Ora, come faremo e cosa ci inventeremo
lo stiamo studiando per bene e, a breve, avremo un programma da
seguire e da proporre ai vari interessati. Naturalmente noi de la
chiocciolina in viaggio non
siamo un'agenzia e quindi quelli che abbiamo in mente di proporre non
saranno i tipici viaggi con programmi e tariffe già prestabilite,
ma, come lo spirito di avventura richiede, saranno liberi e quindi
ognuno degli eventuali partecipanti potrà usufruire dei nostri
consigli sul percorso, pur restando libero di programmare il suo
ideale itinerario e di conseguenza le sue mete, le spese e quanto
altro vorranno.
Immagino che questo
discorso non sia esattamente “chiaro”, ma noi, siccome siamo alla
prima esperienza e non abbiamo paura di ammetterlo, ci impegneremo al
massimo per dare la giusta risposta alla richiesta che ci è stata
fatta e al momento opportuno sapremo sottoporre, agli eventuali
interessati, dei viaggi alla portata di tutti, ma più che altro, con
mete individuate per l'accessibilità a tutti e con qualsiasi mezzo.
Ora,
dopo questa novità, in questo post abbiamo la volontà di spiegare
il punto 3
dell'argomento “come deve essere un veicolo per essere considerato
un fuoristrada” iniziato a trattare nel nostro precedente del 18
febbraio parlandovi della definizione degli “angoli”
in fuoristrada.
Partiamo
con L'angolo di
dosso.
Questo è anch'esso legato all'altezza da terra dell'automezzo. È in
funzione della possibilità di superare un dosso, più o meno
accentuato, senza che il veicolo, toccando il dosso stesso con le sue
parti inferiori più sporgenti (normalmente il sottocoppa), resti
appoggiato al terreno col telaio o con la scocca perdendo l'aderenza
delle ruote. Queste ultime non disponendo di un'adeguata aderenza al
terreno, non avranno presa a sufficienza per fare avanzare il
veicolo, finendo col girare a vuoto. È evidente che più sarà alto
da terra il veicolo, maggiore sarà l'angolo di dosso. Non bisogna
tuttavia trascurare il fatto che più l'automezzo è alto da terra,
minore è la sua stabilità a causa dell'innalzamento del baricentro,
riducendo conseguentemente l'angolo di ribaltamento laterale.
Angolo
di ribaltamento laterale.
Quando il baricentro dell'automezzo viene a cadere al di fuori
dell'area di appoggio, il mezzo si ribalta (vedi figura). Da ciò
consegue che più il baricentro è spostato verso l'alto, minore è
il punto angolare di ribaltamento laterale e di conseguenza minore è
la stabilità. Il carico sopra il tettuccio contribuisce ad inalzare
il baricentro e a rendere instabile il veicolo. Un peso consistente
nella parte bassa del mezzo ne abbassa invece il baricentro.
Angolo
di attacco.
È così detto l'angolo formato dal piano orizzontale sul quale
poggia il veicolo e una retta immaginaria che tangente alla ruota
anteriore tocchi il punto anteriore sporgente più basso della
carrozzeria o del telaio (vedi figura). Più sarà ampio l'angolo di
attacco, maggiore sarà la capacità di affrontare una pendenza. Va
tenuto presente che quanto è minore il punto di massima sporgenza
anteriore, più ampio è l'angolo di attacco; così come maggiore è
l'altezza da terra del veicolo, più ampio (e quindi migliore) sarà
l'angolo di attacco.
Angolo
di uscita.
Parallelamente all'angolo di attacco, le stesse considerazioni sono
valide per l'angolo di uscita (vedi figura) Normalmente l'angolo di
uscita ha un'ampiezza minore di quello di entrata (cioè è più
acuto).
Finito questo argomento a breve proporremo altre nozioni tecniche e
parleremo di viaggi...
A
presto. La
chiocciolina in viaggio
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.