martedì 21 maggio 2019

Nevegàl si, ma con l'accento sulla A.



Quattro giorni dedicati ad una località del bellunese molto bella, ancora una volta interessata da una gara automobilistica, stiamo parlando del Nevegàl, della sua natura, dell' accoglienza che riserva ai suoi ospiti ma anche della sua gara di velocità in salita denominata 45.a salita Alpe del Nevegàl. Comunque  se         andiamo con ordine forse è meglio.

Questa avventura non è stata certo baciata dal bel tempo, anzi, venerdì il deo pluvio ci ha accolto con una tregua di qualche ora e già era tutto più gradevole e invogliante, ma è durata poco.
Dopo esserci sistemati sul piazzale davanti al parco Pineta, la pioggia ci ha nuovamente fatto visita ed è rimasta con noi per tutta la notte. Due parole vanno spese per il parco che avevamo vicino a noi. Purtroppo, la tromba d'aria dell'anno scorso, ha graziato due soli alberi, facendo piazza pulita di tutto il resto e questa è stata la prima immagine che abbiamo di quello che ora sembra un nuovo luogo, diverso, più ampio....purtroppo.
Quello che comunque rimane invariato, è quel sapore che si ha quando ci si guarda attorno, ci si sente a contatto con la natura, la quale, dopo appena un attimo ci ha salutato con tre caprioli che hanno attraversato la strada, tranquilli, segno questo che lì la prima qualità e proprio la tranquillità.
Della gara, che il giorno dopo ha visto le due prove di qualificazione, possiamo dire che la partecipazione dei piloti è stata buona, circa 180 macchine, un po' di tutte le categorie, erano presenti allo start. Il pubblico, scarso, è stato tenuto lontano dalle condizioni veramente critiche del tempo, che ha martellato di pioggia tutte le due sessioni del sabato. La domenica, forse ha piovuto un po' meno, ma la nebbia ha rallentato notevolmente lo svolgimento della gara, tanto da obbligare la direzione di gara a far svolgere solo una delle due prove in programma. Il lungo tempo che ci ha tenuto inattivi come ufficiali di gara, è stato utile per poter conoscere alcune persone della zona che ci hanno parlato lungamente degli usi e dei costumi del posto. Se per caso salite sul Nevegàl e vedete un ragazzo con il cappello, la sigaretta in bocca, lo sguardo un po' da duro, beh lui è sicuramente Fulvio e voi sul valutarlo un “duro” vi siete sicuramente sbagliati, dato che, non appena gli rivolgete la parola vi accorgerete che non è sicuramente così. Una cosa che abbiamo capito, sulla gente del posto, è che la loro scorza è stata forgiata dalla montagna, dal lavoro duro del bosco, ma non appena si accorgono che le persone che interagiscono con loro sono educate e non invadenti si aprono ad una cordialità superiore alle aspettative. Questa regola, presumiamo, vada comunque bene ovunque.
Terminato questo impegno, dopo essere rientrati, ci siamo riproposti di tornare senza appuntamenti particolari, perchè il Nevegàl, quello con l'accento sulla A, va visitato con calma, come è la sua natura, dura, impervia forse, ma vera come vera è la sua gente.
A presto da la chiocciolina in viaggio.

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